Dove si acquista un animale domestico: allevamenti
(fonte: dirittierisposte.it)
Nel caso il cittadino sia interessato ad un animale di razza può direttamente rivolgersi ad un allevamento. In Italia coloro che esercitino attività di allevamento e addestramento sono tenuti a rispettare le disposizioni emanate dalle regioni e, per le attività legate alla selezione delle razze, a ciò che viene stabilito dall’Ente nazionale della cinofilia (E.N.C.I.), secondo le direttive dell’Unione Europea.
L’E.N.C.I. ha lo scopo di svolgere attività dirette a migliorare ed incrementare l’allevamento di tutte le razze canine, comprese quelle da corsa, nonché di disciplinarne e favorirne l’impiego e la valorizzazione anche ai fini sportivi e commerciali.
All’E.N.C.I. sono demandate la tenuta e la pubblicazione dei “Libri genealogici italiani dei cani di razza pura”, ed i relativi controlli: si tratta in sostanza di libri in cui sono iscritti gli animali riproduttori di una determinata razza con l’indicazione dei loro ascendenti e delle prestazioni riproduttive e produttive.
L’attività di allevamento viene considerata non amatoriale, ma a tutti gli effetti impresa agricola in base al numero, stabilito per legge, di cagne fattrici (in grado di procreare) e di cuccioli nati in un anno. Per la precisione, la legge stabilisce che non sono imprenditori agricoli gli allevatori che tengono in allevamento un numero inferiore a cinque fattrici e che annualmente producono un numero di cuccioli inferiore alle trenta unità.
A livello internazionale l’E.N.C.I. fa riferimento al regolamento della Federation Cynologique Internationale (FCI). Tale regolamento stabilisce che possono essere considerati in perfetta salute nei termini d’ereditarietà solo quei cani che possiedono le caratteristiche dello standard di una razza, il suo tipo e temperamento e non presentino alcun difetto ereditario sostanziale che potrebbe minacciare la progenie. L’allevatore ha l’obbligo di rispettare questi parametri per essere riconosciuto da parte dell’Ente e ottenere quindi l’affisso E.N.C.I.. I cuccioli nati da genitori di razza pura, su cui non siano mosse obiezioni da parte dell’ENCI otterranno un pedigree riconosciuto a livello internazionale. I cuccioli dovranno essere inseriti in un libro origini riconosciuto dalla FCI nel territorio in cui è nata la cucciolata.
Oltre alla vigilanza sull’attività di allevamento, si sottolinea il ruolo dell’ENCI nell’organizzazione di esposizioni e nella formazione di addestratori certificati. I siti web utili sono: http://www.enci.it/ e http://www.fci.be/.

 L’anagrafe canina è una banca dati realizzata dal Ministero della Salute che raccoglie le informazioni relative ai cani identificati in Italia per mezzo di microchip. In precedenza l’identificazione dei cani poteva anche avvenire tramite tatuaggio, ma dal 1 gennaio 2005 il microchip è l’unico sistema identificativo nazionale valido e obbligatorio per tutti i tipi di cane; nel caso il tatuaggio sull’animale non fosse più leggibile il padrone deve procedere con la nuova registrazione.
L’anagrafe canina è una banca dati realizzata dal Ministero della Salute che raccoglie le informazioni relative ai cani identificati in Italia per mezzo di microchip. In precedenza l’identificazione dei cani poteva anche avvenire tramite tatuaggio, ma dal 1 gennaio 2005 il microchip è l’unico sistema identificativo nazionale valido e obbligatorio per tutti i tipi di cane; nel caso il tatuaggio sull’animale non fosse più leggibile il padrone deve procedere con la nuova registrazione. Il pedigree è il certificato di iscrizione a uno dei Registri del Libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI e viene spedito all’allevatore o alla Delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione.
Il pedigree è il certificato di iscrizione a uno dei Registri del Libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI e viene spedito all’allevatore o alla Delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione. Sia per i cani che per i gatti la prima vaccinazione è obbligatoria e va effettuata a circa 60 giorni, seguita da un richiamo a distanza di 30 giorni. I cani devono essere vaccinati contro il cimurro, la pavovirosi (gastroenterite virale), epatite, parainfluenza e leptospirosi (meglio 4 valenze). Prima di aver concluso la profilassi vaccinale, è bene che il cucciolo venga tenuto in casa, evitando il contatto con altri animali per evitare che possa contrarre una di queste malattie.
Sia per i cani che per i gatti la prima vaccinazione è obbligatoria e va effettuata a circa 60 giorni, seguita da un richiamo a distanza di 30 giorni. I cani devono essere vaccinati contro il cimurro, la pavovirosi (gastroenterite virale), epatite, parainfluenza e leptospirosi (meglio 4 valenze). Prima di aver concluso la profilassi vaccinale, è bene che il cucciolo venga tenuto in casa, evitando il contatto con altri animali per evitare che possa contrarre una di queste malattie.